Quel pasticciaccio brutto del Parco Tarra
Chi abita nei dintorni del Parco Tarra si dispiace. E si arma di ramazze e sacchi per la spazzatura volendo rimediare almeno un pò al degrado. Lo ha fatto recentemente Monteverde Attiva, non senza ripercorrere in un post piccante, la cronaca delle promesse non mantenute del nostro municipio, sperando che non diventi storia. Il 6 giugno 2023 -si legge nel post dell’associazione di volontariato- veniva in “pompa magna” intitolato ai coniugi Tantucci, il Parco di via Giulio Tarra, con festa, discorsi, lancio di palloncini, nastri tri- e bi-colori, piante finte, sorrisi e applausi. Il 4 settembre 2023 il Parco appariva sporco, sordido, praticamente abbandonato da chi dovrebbe prendersene cura. Oggi, 16 settembre, giornata del “World Clean Up Day”, Monteverde Attiva è intervenuta per riportare almeno un po’ di decenza in un luogo troppo importante per essere lasciato così. Il messaggio è: “Oggi lo facciamo noi – perché ci teniamo troppo – ma da domani e in futuro deve farlo chi deve”. E non è solo una questione di Bellezza. Troviamo rifiuti, deiezioni, 20 chili di bottiglie e…siringhe. Si chiamano i vigili, che circondano l’area. Secondo messaggio: “Il degrado ignorato cresce fino a diventare un Inferno.” NO DEGRADO AL PARCO TARRA!”
Si associa senza riserve l’associazione culturale ArtSharing di Penelope Filacchione , che rilancia con una proposta/richiesta ai decisori. ‘Condividiamo con convinzione ciò che ha pubblicato Monteverde Attiva , di cui siamo soci e sostenitori. Inaugurare parchi, piazze, aree giochi e aree verdi, non ha alcun senso se non vengono manutenute. Immondizie, siringhe, in luoghi destinati al tempo libero delle persone, al gioco dei bambini. Le responsabilità sono state attribuite dal Comune ai municipi, ma probabilmente non altrettanto i fondi per fronteggiare tutto. E allora? Se devono essere i privati ad occuparsene, se deve essere il volontariato, che allora ci sia un riconoscimento in tal senso: se non in denaro almeno in forniture e facilitazioni (vigili, asl etc) e magari nella possibilità di utilizzare questi spazi potenzialmente belli per attività culturali senza essere vessati dalla burocrazia. Ma se noi portassimo delle sedie e cavalletti per dipingere all’aperto, se organizzassimo una presentazione di libri, tutto senza chiedere un permesso oneroso in termini di tempo e qualche volta anche di denaro, ci troveremmo presto con i vigili. Siamo vicini, ci siamo proposti più volte, ma nessuno mai ci ha ascoltati!
Allora delle due l’una: o se ne occupa la pubblica amministrazione, oppure (come accade nei paesi anglosassoni) si affida a volontari privati, ma semplificando il più possibile. Condividete, facciamo arrivare il post ai nostri amministratori e decisori.
@Sabrina Alfonsi @Roberto Gualtieri @Elio Tomassetti Flavia Balestrieri @Mario Sala @Alessia Salmoni’
Le foto sono tratte dal post di Monteverde Attiva e dall’archivio di Artsharing
Grazie per l’impegno dei singoli per la difesa di un luogo che è di tutti.
Queste encomiabili azioni non devono comunque esonerare le istituzioni da un impegno costante nella conservazione del bene comune impedendo che il degrado
diventi irreversibile.
M
Grazie per l’impegno dei singoli per la difesa di un luogo che è di tutti.
Queste encomiabili azioni non devono comunque esonerare le istituzioni da un impegno costante nella conservazione del bene comune impedendo che il degrado
diventi irreversibile.
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