E’ del tutto improbabile che prima delle ferie estive- ma, c’é da temere , anche dopo il rientro – l’assemblea capitolina trovi il tempo di occuparsi di una questione che del resto si trascina da anni e che in prima istanza riguarda la Regione. Si tratta dell’ex ospedale Forlanini, un tempo all’avanguardia e polo di eccellenza per le malattie polmonari. Gli edifici, il meraviglioso parco, il museo anatomico unico nel suo genere sono tuttora sospesi nel limbo delle (in)decisioni, da quando nel lontano 2006 l’azienda ospedaliera S Camillo all’epoca proprietaria decise la chiusura definitiva con il relativo trasferimento dei reparti e delle attività presso l’ospedale S. Camillo. Da allora fino ad oggi oggi la sorte del complesso resta impregiudicata . Nel 2015 l’allora e anche oggi governatore Zingaretti annuncia la chiusura dell’ospedale. Nelle vicinanze sono attivi il San Camillo e lo Spallanzani- considera il Governatore- dunque i cittadini non avrebbero perso molto. Il passaggio chiave sta nella delibera del 16 dicembre 2016 che dispone il passaggio da bene indisponibile a immobile disponibile e autorizza la cessione al prezzo fissato dal Demanio in 70 milioni di euro. Dunque il complesso immobiliare é in vendita, sugli annessi parco e museo non c’è chiarezza.
Il Tar del Lazio ha rifiutato la sospensiva chiesta dai comitati ma nella delibera ha confermato la destinazione pubblica del complesso. E allora che farne? In questi anni si sono accavallate le ipotesi, dal cineforum estivo nel meraviglioso parco, alla istituzione di una cittadella della pubblica amministrazione alla più recente proposta di farne una cittadella internazionale della cultura, la versione romana di un campus universitario.Ipotesi rilanciata recentemente da Stefano Fssina capogruppo in Campidoglio di Sinistra per Roma, che annuncia un’interrogazione sul futuro del Forlanini e teme che nel silenzio cambi la destinazione dell’ospedale.
In questa babele si é persa traccia del ricorso presentato dal Comitato Roma 12 per i beni comuni al tribunale amministrativo nel febbraio del 2017 e appoggiato anche dalla sindaca Raggi.
Il Forlanini era diventato in questi ultimi anni un moderno ospedale, composto di più reparti specializzati: malattie polmonari, oculistica , medicina nucleare. Da sempre quindi l’ ospedale ha rappresentato un polo importante nel panorama della sanità romana e gli abitanti delle zone di Monteverde – Gianicolense- Portuense lo consideravano , in qualche modo,” il loro” ospedale a tutti gli effetti.
La Regione Lazio, che ora ne è propietaria, avrebbe dovuto provvedere a presentare un piano di riqualificazione degli spazi, ancora in parte occupati dalle attività in via di trasferimento dal 2006: medicina nucleare,scuola infermieri . In realtà , come molti sanno , in questi anni il complesso è stato progressivamente abbandonato, privato dei più elementari interventi di manutenzione , compresa la custodia e la guardiania, ed è precipitato in quel limbo di beni dismessi che inevitabilmente diventano rifugio di senza tetto e persone in difficoltà. Con evidenti problemi di sicurezza soprattutto per il personale in servizio nell’unico reparto ancora aperto.
Foto da Monteverde Attiva