E’ ufficiale, i tecnici del dodicesimo municipio hanno dichiarato inagibili le 9 aule della media De Andrè ,nell’istituto comprensivo di via Fabiola . I ragazzi andranno a lezione nell’edificio della scuola elementare Giorgio Franceschi di via di Donna Olimpia. Si farà in tempo ad attrezzare le aule, tra banchi monoposto,sanificazione eccetera? O la data del 14 settembre prevista per la riapertura dovrà slittare?
Sono giorni frenetici per gli istituti interessati. Riunioni su riunioni, docenti e personale in cerca di notizie certe. “impossibile fare previsioni,”, mi dicono dalla scuola. Al municipio d’altra parte non risulta che i lavori di adeguamento alle norme anticovid siano già iniziati.
Di più che certo c’è il documento qui riprodotto che la preside dell’istituto ha inviato il 4 settembre scorso ai genitori ai docenti e a personale Ata oltre che alla sfilza di amministrazioni, dipartimenti, uffici ecc interessati (burocraticamente) a conoscere lo stato delle cose (lascio a larhezza leggibile il passaggio clou del post condiviso da Andrea Biavati il 5 settembre sul sito Noi dei dei colli portuensi Monteverde e dintorni).
Se non riaprirà alla data prevista, la Giorgio Franceschi non sarà comunque l’unica scuola di Monteverde a non ripartire il 14 settembre. ” Ha già chiesto di far slittare la scadenza di due giorni – ma quasi certamente non basteranno- il dirigente del plesso scolastico di Largo Oriani, (Crispi, Bixio e Manzoni) e parliamo di un plesso che va dalla scuola primaria alla elementare e alla media”, mi dice Piero Castello dell’associazione Genitore attivo. E poi c’è il caso della Artom, scuola su cui riporto una parte di una lunga e interessante segnalazione inviata al sito da Giorgia Ercolani:
“Domani, martedì 8 settembre, i genitori della Scuola dell’Infanzia Artom si troveranno in via Isacco Artom, 141 (sede della scuola) alle ore 9.30 per confrontarsi sull’operato del Municipio Roma XII e, in particolar modo, sulla decisione presa dall’Amministrazione di via Fabiola di accorpare quattro classi della Scuola dell’Infanzia Comunale Girolami all’interno della Scuola dell’infanzia Comunale Isacco Artom.
Una decisione presa in fretta e furia nella settimana di Ferragosto e di cui i genitori della Artom sono venuti a conoscenza solo casualmente. Alle continue richieste di dialogo da parte dei rappresentanti dell’istituto Artom, il Municipio ha risposto rimandando incontri e chiarimenti fino al 1° di settembre quando, in Commissione Trasparenza, si è evidenziato che fra bambini, personale e collaboratori la scuola ospiterà 188 persone, contro le 100 che la scuola potrebbe accogliere. Il tutto senza un piano pedagogico comprensivo dei nuovi bimbi, senza l’evidenza di un progetto relativo agli interventi sugli spazi. E’ stata fatta richiesta protocollata di accesso agli atti, che saranno forniti dal Municipio solo dopo il 14 settembre (data prevista per l’inizio della scuola)…..il Municipio Roma XII ha scelto, in maniera autonoma e senza richiedere un confronto con corpo insegnanti e genitori, di ristringere e in molti casi, eliminare, del tutto gli spazi interni ed esterni ai bambini della Artom e della Girolami.
Ad oggi, infatti, sono state realizzate due classi al piano terra (al posto della mensa), mentre le altre due sezioni saranno spostate al piano superiore che, anni addietro, era stato dichiarato dagli architetti del dipartimento di via Capitan Bavastro non idoneo per svolgere attività continuative, tanto che successivamente, in quei locali, fu scartata anche la possibile apertura di una sezione ponte.
Infine, la partenza tardiva dei lavori di ristrutturazione della scuola produrrà come effetto, praticamente certo, lo slittamento dell’inizio dell’anno scolastico, procurando un ennesimo disagio alle famiglie coinvolte.I genitori della Artom chiedono che gli interventi vengano effettuati nel rispetto delle normative urbanistiche, sanitarie, di sicurezza per la salute di tutti i bambini che verranno accolti (Artom e Girolami). Si chiede soprattutto di non danneggiare i bambini, il loro habitat scolastico e la loro continuità pedagogica.”
Non essendo in alcun modo garantite la sicurezza e la salute dei bambini (di tutti i bambini), i genitori della Artom hanno deciso di far sentire la loro voce, quella voce che il Municipio ha scelto di ignorare.”
Corsa contro il tempo, percorso a ostacoli e in salita: ce n’è abbastanza per essere pessimisti.