Caro direttore, ti scrivo dagli Usa dove ogni mattina, prima di iniziare il mio lavoro accademico e ospedaliero leggo, tra le altre, la prima pagina de Il FattoQuotidiano. Il 9 luglio sono rimasto colpito dal tuo articolo in cui hai scritto che venni costretto a chiudere la discarica più grande d’ Europa (in realtà ,Malagrotta era nel 2013 la più grande del mondo) dall’ Unione europea, da indagini giudiziarie e da pressioni popolari. IO NON HO mai ricevuto alcuna comunicazione giudiziaria relativa a Malagrotta, nè atti dall’ Ue e personalmente promossi, piuttosto che subire, azioni popolari nella campagna elettorale del 2013 in cui promisi la chiusura di Malagrotta (che in base della direttiva Ue avrebbe dovuto essere eseguita entro il 31 dicembre 2007). La chiusi in 90 giorni nonostante vaste opposizioni basate anche sul fatto che il suo proprietario, lâ avvocato Manlio Cerroni, aveva ottenuto un aumento significativo della volumetria (nonostante la direttiva). Presi la decisione da solo e quando lo feci, la sera del 30 settembre 2013, nessuno mi rispose al telefono nè a Palazzo Chigi, nè alla Regione Lazio. La seconda affermazione da cui sono stato colpito é stata ripetuta di frequente: Marino chiuse Malagrotta senza un piano alternativo. In realtà , avevo ben definito un piano alternativo e individuato i fondi. Ad esempio, acquistai un nuovo tritovagliatore. Venne definito dai media il giocattolo di Marino e l’ opposizione del M5Saffermò che non lo avrebbe utilizzato. Oggi é a Ostia ed é utilizzato al massimo regime per la crisi in atto (senza di esso ci sarebbero ogni giorno altre 300 tonnellate abbandonate sul suolo di Roma). Ma soprattutto feci approvare la realizzazione di nuovi Ecodistretti iniziando con un biodigestore per la produzione di gas dai rifiuti umidi (come i rifiuti alimentari) che a Roma ammontano a quasi 500.000 tonnellate/anno. Con essi si sarebbe trasformato un problema in ricchezza. Mi sorprese che quei progetti vennero cancellati dalleamministrazioni straordinarie e ordinarie che hanno seguito la mia, senza sostituirli con null’ altro che l’ affermazione più volte ripetuta che Marino chiuse Malagrotta senza un piano. Se un concetto falso viene ripetuto molte volte, diventa vero nell’ immaginario collettivo.