Manara, Crivelli, Forlanini, la materna a gestione comunale della Giorgio Franceschi… (funziona anche la mensa, ma i bambini mangiano in classe) le scuole del territorio hanno riaperto, tranne gli istituti che riapriranno (forse, il dubbio è lecito viste le premesse) il 24. Percorsi diversi negli istituti che hanno spazi sufficienti, ingressi scaglionati, ogni ora al Morgagni, ogni due ore alla Federico Caffè: entrano solo le prime classi, da domani entreranno tutti, una docente all’ingresso si sgola a dettare le nuove regole della ripartenza in presenza nell’era post (?) covid 19. Vuoi vedere che la ministra Azzolina , caparbiamente attaccata alla data del 14 e che insieme agli auguri per la ripartenza fa appello al senso di responsabilità degli studenti, ha vinto la scommessa? “Certo le criticità ci sono e ci saranno, mi dice l’ingegner Della Seta, responsabile del Servizio prevenzione e sicurezza della salute di quasi tutte le scuole di Monteverde, stiamo entrando in un mondo nuovo e anche gli studenti dovranno farci i conti”.
Nel mondo nuovo del primo giorno di riapertura l’atmosfera è vagamente surreale. Niente abbracci, niente chiasso, niente saluti, gli studenti in fila dietro la mascherina ( le hanno portate da casa, ma le troveranno anche sui banchi, assicura la docente del Federico Caffè) non hanno l’aria festosa degli anni scorsi. Sembrano tutti già consapevoli che sarà un anno difficile- per citare ancora la ministra. Prevale un silenzio preoccupato, alternato agli inviti dei responsabili a mantenere le distanze e la mascherina sul viso.
Non solo le criticità, anche le incognite restano tante. Si riuscirà ad evitare in tutti gli istituti la poco amata (anche dai docenti) dad, la didattica a distanza resa obbligatoria dal lockdown ma dimostratasi feroce strumento di distanziamento sociale? C’è anche nel nostro municipio, la carenza di docenti? Gli studenti diversamente abili saranno seguiti adeguatamente o resteranno indietro? A ben guardare no, la ministra non ha (ancora) vinto la scommessa.