di Luisa Stendardi
Il 21 maggio una delegazione del Coordinamento Cittadino Sanità è stata ricevuta dal Commissario straordinario della ASL Roma 4 e 3 , dott. Quintavalle. Al centro dell’incontro le richieste avanzate nella lettera inviata per posta e recapitata a mano durante il sit in organizzato sotto gli uffici di via Casal Bernocchi
Gli attivisti del Coordinamento hanno pubblicato il Comunicato Stampa sull’esito del confronto che riportiamo integralmente:
“Il giorno 21/05/2020, in seguito alla mail inviata a tutte le ASL, si è tenuto l’incontro tra il Coordinamento Cittadino sanità ed il Commissaro straordinario della ASL Roma 4 , dott. Quintavalle , affiancato da altri funzionari della ASL.
Si è fatta presente da parte del Coordinamento l’immediata esigenza di rivedere profondamente tutte le politiche sanitarie degli ultimi decenni, i cui risultati sono emersi in maniera drammatica con la pandemia.
Pur registrando una disponibilità a confrontarsi, dobbiamo rilevare che non esiste alcun segnale in questo senso.
A testimonianza di ciò , ad esempio, seguendo le direttive della Regione è stata riaperta, anche se parzialmente,l’intramoenia che era stata sospesa durante l’emergenza Covid 19. Cosa duramente avversata dal Coordinamento.
Per quanto riguarda tutte le richieste di visite, prestazioni ecc… rimaste inevase in seguito al blocco quasi totale delle attività, come da direttive regionali, si stanno eseguendo solo le prestazioni con priorità U e B.
La Regione ha fatto un elenco di tutto l’inevaso fissando i criteri per dare una classe di priorità in base al tipo di patologie,consumo di farmaci, età ecc…Tali elenchi sono stati comunicati alle varie ASL su base territoriale e il progetto è quello di soddisfarle con strumenti come il plus orario.
Ovviamente non si conoscono i tempi.
Pur convenendo su praticamente tutti i punti sui quali bisognerebbe intervenire per offrire un’assistenza territoriale rispondente ai bisogni della popolazione, sostanzialmente non c’è un passaggio in questo senso nè dalla Regione arrivano indicazioni di questo tipo.
Non c’è intenzione di internalizzare alcun servizio, se si fa eccezione al progetto di acquisire un istituto religioso per farne una struttura di lungo degenza di cui la ASl è completamente priva.
Così permangono gli attuali convenzionamenti con una sfilza di cliniche, RSA, ambulatori privati accreditati
Non esiste, salvo rare eccezioni , un’effettiva presa in carico dei pazienti dopo la prima visita quindi il tutto si riduce a fissare i “controlli”, ma eventuali visite , analisi, indagini è il paziente che deve andarsele a cercare , con tutto quello che ne consegue. Sull’assistenza domiciliare hanno dichiarato che non hanno grandi problemi nel soddisfare le domande. Per i migranti hanno un ambultario dedicato nei tre distretti della ASL ,con la funzione di assicurare una sorta di medico di famiglia per tutti coloro che hanno il tesserino STP, che non lo prevede. A loro dire avrebbero una posizione molto elastica per chi per problemi burocratici, non ha la residenza ecc…, il che assicurerebbe a tutti la possibilità di accedere ai servizi sanitari.
Il Commissario straordinario che è anche Commissario straordinario della ASL Roma 3 , ci ha tenuto a dire che nel giono precedente all’incontro, quando il Coordinamento ha fatto un’iniziativa sotto la Direzione Generale della ASL RM3. non ha voluto chiamare le forze dell’ordine.
Si sono detti disponibili a fornire qualsiasi dato in loro possesso in seguito a circostanziata richiesta
L’impressione che si è avuta .in particolare dalle responsabili dei vari servizi presenti all’incontro, è che sono consapevoli dell’invasione privatistica della Sanità Pubblica, che con le attuali impostazioni e normative non c’è alcuna possibilità di cambiare le cose per cui : o ci saranno fattori che spingeranno con forza in questo senso oppure da dentro le ASL le possibilità sono limitatissime”
Così . con questa amara considerazione, si chiude il Comunicato stampa del Coordinamento. E’ evidente che l’obiettivo della sanità pubblica, universale, gratuita e umanizzata potrà concretizzarsi soltanto attraverso un cambiamento radicale delle regole che governano i rapporti con la sanità privata. Il Covid 19 ha reso indispensabile cambiare rotta.