Raffaella Leone
Villa Sciarra si rimette a nuovo, i primi lavori partiranno a giorni e complessivamente dureranno 18 mesi, la spesa prevista è di 11 milioni 198mila euro, quasi tutti provenienti dal Pnrr, il che è una garanzia perché comporta che la riqualificazione della villa dovrà concludersi entro il 2026, data di scadenza del mega prestito europeo a cui Roma sta attingendo per risistemare una città troppo a lungo abbandonata all’incuria. Anche Villa Sciarra, oasi di verde e di testimonianze storiche e artistiche – amministrativamente parte del Municipio 1 ma cuore del quartiere per i monteverdini- ha subìto le conseguenze della passata inerzia capitolina e se ha ridotto i danni è stato grazie alle associazioni e ai comitati di quartiere che si sono alternati nella cura e, per quel che potevano anche nella manutenzione di questo gioiello. Lo hanno riconosciuto dal palco anche i più consapevoli tra i relatori.
Villa Sciarra non resterà chiusa durante gli interventi di riqualificazione, resterà attraversabile da un’entrata all’altra. Chiuderanno invece, volta per volta, le aree interessate dai lavori. E’ un progetto complesso ,che a sua volta si sviluppa su progetti specifici, quello illustrato nella sala dell’Istituto di Studi Germanici che ha ospitato l’evento. La riqualificazione sarà a tutto campo, dal restauro delle fontane e delle statue al ripristino dei sentieri, dall’area giochi rinnovata alla voliera che sarà restaurata e illuminata, dal ripristino del Belvedere anche se senza l’originaria copertura ai più sostanziosi interventi sulle mura gianicolensi, sulla regimentazione delle acque, sulla cura del verde, su cui ha insistito l’assessora capitolina Sabrina Alfonsi. Come si sa, qualche abbattimento c’è già stato, altri alberi sono sotto osservazione, ma non dovrebbero essere abbattute le querce storiche della villa. Resta fuori per ora il restauro della Casa del vignaiolo.
Lungo l’elenco dei relatori che sono alternati sul palco. Prima i politici- interessante la ricostruzione fatta dall’assessore capitolino alla cultura Miguel Gotor della storia di Villa Sciarra, che è stata a sua volta teatro delle battaglie della Repubblica Romana e che è passata brevemente anche tra le mani di Mussolini. A seguire, i responsabili dei vari dipartimenti coinvolti nella riqualificazione della villa.
Un pubblico consapevole e informato ha seguito con attenzione , ha chiesto se sono previsti bagni pubblici- no, non sono previsti, e se sarà dedicata maggiore attenzione alla cura del verde- sì, ci saranno ancora più palme a rinfrescare sentieri e aree di sosta. Un appassionato di disegno che da dieci anni ‘studia’ Villa Sciarra ha consegnato un proprio progetto di riqualificazione.
Oltre che guidare la presentazione, ha esemplificato il senso e il significato di questo mega evento Gioia Farnocchia, l’assessora alla cultura del nostro municipio: ‘ Abbiamo scelto la frase La Villa rinasce e la statua dell’Alba, che è una delle statue della villa perchè dopo il covid tutti ci siamo resi conto ancora di più di quanto le nostre ville e i nostri spazi verdi da una parte siano luoghi di grande cultura, di grande creatività ,di grande importanza ambientale, ma dall’altra sono luoghi importanti perchè ci permettono di stare insieme e di creare comunità che abbiano un senso nello stare insieme’.