Persino i Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni- che sin dal primo mandato non avevano votato per Sergio Mattarella-hanno applaudito alcuni passaggi -non tutti- del discorso alle Camere riunite e ai grandi elettori rivolto dal Presidente della Repubblica che con il giuramento ha dato avvio al suo secondo settennato. Più di 50 applausi, a volte vere e proprie ovazioni, hanno sottolineato i passaggi del discorso di insediamento. Un discorso consapevole e tarato sulla diversità delle condizioni in cui si svolgerà questo secondo mandato. La pandemia e la necessità di far ripartire il Paese sono stati i cardini delle parole del Presidente, a cominciare dal ringraziamento a tutto il personale sanitario che tanto ha pagato nei momenti duri della pandemia. Restituire dignità alla politica, ai partiti, al Parlamento (di cui Mattarella torna a sottolineare la centralità) affrontare uniti la sfida delle riforme, è l’alto e autorevole invito rivolto da Mattarella. Una vera e propria ovazione ha sottolineato il passaggio sulla giustizia (applauditissimo anche dai Fratelli d’Italia) passaggio contraddistinto dai toni durissimi di Mattarella che ha sottolineato la necessità di una riforma profonda del CSM.
Dignità è una parola che è risuonata spesso nel discorso di Mattarella. Accanto alla dimensione sociale della dignità, c’è un suo significato etico e culturale che riguarda il valore delle persone e chiama in causa l’intera società, scandisce il Presidente. Dignità è non morire durante uno stage di alternanza scuola lavoro- e qui Mattarella ha nominato Lorenzo Parelli, il ragazzo morto in Friuli in un incidente sul lavoro nell’ultimo giorno di stage. ‘ La pari dignità sociale è un caposaldo di uno sviluppo giusto ed effettivo’. Dignità è non essere costrette a scegliere tra lavoro e maternità, dignità è impedire la violenza sulle donne, profonda, inaccettabile piaga che deve essere contrastata con vigore e sanata con la forza della cultura, dell’educazione, dell’esempio. Dignità è opporsi al razzismo e all’antisemitismo, aggressioni intollerabili, non soltanto alle minoranze fatte oggetto di violenza, fisica o verbale, ma alla coscienza di ciascuno di noi.
La nostra dignità è interrogata dalle migrazioni, soprattutto quando non siamo capaci di difendere il diritto alla vita, quando neghiamo nei fatti la dignità umana degli altri. ‘E’ anzitutto la nostra dignità che ci impone di combattere, senza tregua, la tratta e la schiavitù degli esseri umani. Dignità è diritto allo studio, lotta all’abbandono scolastico, annullamento del divario tecnologico e digitale. Dignità è rispetto per gli anziani che non possono essere lasciati alla solitudine, privi di un ruolo che li coinvolga. Dignità è contrastare le povertà, la precarietà disperata e senza orizzonte che purtroppo mortifica le speranze di tante persone’.
Indicazioni, orientamenti, spunti, li definirà poi Mattarella nella cerimonia di insediamento nel salone dei corazzieri al Quirinale. La speranza è che il Parlamento- quello attuale e quello che verrà- raccolgano questi spunti e si comportino di conseguenza.