Il conto alla rovescia per la riapertura delle scuole il 14 settembre ( in realtà hanno già riaperto le scuole interessate a quelli che una volta erano gli esami di riparazione) si sta svolgendo tra liti e polemiche che mettono a rischio addirittura il governo. Scongiurato almeno per ora il rischio che ogni regione faccia a modo proprio, restano i problemi , quelli annosi e quelli del (post?) Covid. Nel nostro municipio cosa succede? Si sa che purtroppo la Mazzacurati non riaprirà, e la Girolami riaprirà tra due anni se tutto va bene (inutilmente il pur combattivo comitato dei genitori ha chiesto al municipio un cronoprogramma dei lavori) . Si sa che proprio la Girolami avrà cinque aule nella parrocchia di Nostra Signora di Coromoto. Sul resto è nebbia, tanto che il piddino Augusto Rossi, presidente della commissione trasparenza di via Fabiola, ha convocato per lunedì 31agosto in commissione gli assessori municipali alla scuola e ai lavori pubblici ‘per conoscere le iniziative intraprese dal municipio in merito all’emergenza Covid’. Non sappiamo nulla delle condizioni degli edifici scolastici, protesta su fb, invocando appunto trasparenza.
In realtà da quanto risulta il municipio si è mosso, anche se non tempestivamente come tutti- genitori, studenti, docenti stessi- avrebbero voluto. Ben venga dunque la ricognizione promossa dal Pd municipale. I risultati però dovrebbero essere resi pubblici, in ragione del diritto/dovere di informazione.
C’è comunque almeno una scuola che non ha perso tempo. “Abbiamo cominciato a luglio a sgombrare armadi e scaffali nei corridoi”, mi dice Cinzia Lucidi, insegnante della scuola primaria Giorgio Franceschi. Nei prossimi giorni in un incontro con la preside dell’istituto verranno definiti gli ultimi passi. “Abbiamo aule grandi, che permettono il distanziamento. Quanto ai nuovi banchi, so che al nord stanno arrivando. Noi potremmo comunque riprendere le lezioni lasciando un solo alunno per banco in modo da rispettare il distanziamento”. Anche il trasporto per la Giorgio Franceschi non è un problema. “I bambini ovviamente vengono accompagnati, al massimo si faranno turni di entrata e uscita diversi”.
Le dieci classi della Franceschi sono confermate, l’ incognita riguarda semmai le scuole del plesso che hanno bisogno di aule, e la scuola materna, che è ospitata nell’edificio di Donna Olimpia ma è di gestione comunale.
“Cambiamenti ci saranno, per forza” prevede la maestra, ma il più forte desiderio di Cinzia Lucidi è che si riesca ad evitale la Dad, la didattica a distanza (su cui proprio la Franceschi ha pubblicato un ebook con disegni e testi degli alunni durante il lockdown) perchè ‘non è fare scuola”, riassume.
Riaprite la scuola, ha chiesto recentemente un gruppo di scienziate .Ne va dello sviluppo, non solo culturale, di bambini e ragazzi. E persino questo governo a rischio crisi sembra esserne consapevole.