di Raffaella Leone
Non c’è la coda , perchè anche questa volta la macchina organizzativa predisposta dalla Regione Lazio per le vaccinazioni, bisogna riconoscerlo, funziona. Lo strascico del recente hackeraggio resta nell’aria come preoccupazione, soprattutto per i dati sensibili hackerati , ma non dissuade i monteverdini dal rispondere all’invito a vaccinarsi , invito più volte ripetuto dal generale Figliuolo e dallo stesso premier Draghi .
Allo Spallanzani sulla Portuense , per tutta la settimana fino al 22 agosto, dalle 8,30 del mattino alle 19,30 della sera, ci si vaccina con Moderna, sfortunato all’esordio tra i vaccini a causa di una gran confusione sulle fasce di età, oggi riabilitato per tutti quelli che possono/devono vaccinarsi.
‘Affluenza normale, direi’, si sbilancia il medico responsabile della postazione distribuendo il foglio del consenso informato da firmare obbligatoriamente. Il sacrosanto rispetto della privacy è strettissimo: vietate foto e telecamere all’interno e anche all’esterno della tensostruttura dove medici e infermieri sono a disposizione di chi arriva. C’è chi ha accompagnato la madre , chi è venuto per chiedere informazioni per i figli adolescenti, chi vuole partire per mari monti o colline con il certificato verde da mostrare ( qui sì, c’è qualche problema, difficilissimo scaricarlo).
Salvatorangelo ha accompagnato il figlio Gianluca a fare il richiamo. ‘Al Regina Elena hanno esaurito i posti, Gianluca deve partire per le vacanze, spero proprio di risolvere oggi’, mi spiega affrettandosi verso la tensostruttura.
Ci sono anche diversi ragazzi, adolescenti e pre-adolescenti, con l’immancabile zainetto e l’indispensabile genitore che deve autorizzare la somministrazione.
Peccato per il divieto di foto e riprese. L’immagine del presidente Mattarella che riceve il vaccino resterà iconica, e probabilmente ha convinto molti a superare le diffidenze. Molti, tranne i no-vax. Ma quelli, ormai è chiaro, vivono su un altro pianeta. Quello piatto.