Strade deserte e code per la spesa. La vita al rallentatore di Monteverde vecchio
I supermercati non chiuderanno e neppure le fabbriche che producono beni essenziali, assicura il premier in una diretta facebook notturna. Quanto agli orari, ognuno fa per sè, ormai è evidente. Lombardìa e Veneto sono per un’ulteriore stretta, a Roma fa fede l’ordinanza della Regione Lazio già criticata dalla sindaca Raggi che in una lettera a Zingaretti chiede di ripristinare gli orari ante emergenza. Raggi scrive di voler evitare i continui assembramenti all’esterno.
Le file a rilento infatti creano non pochi problemi di gestione della clientela anche all’interno degli esercizi commerciali, scrive.
Il fatto é che non c’é modo di evitare le code. Le persone in attesa- a volte innervosite ma più spesso consapevoli e rassegnate- cercano di tenersi a distanza, quasi tutte indossano le mascherine, non sembrano essere davanti al supermercato per dare l’assalto ai forni ma per provvedere ai bisogni della famiglia, tanto più se sono rimaste chiuse in casa da una settimana.
Può capitare di dimenticare qualcosa da comprare, ma restano casi eccezionali quelli segnalati dalle commesse di alcuni supermercati che hanno visto clienti tornare più e più volte. Clienti particolarmente distratti, particolarmente ansiosi o che vogliono ‘godersi’ l’ora d’aria fuori di casa?
A Monteverde vecchio- rione già di per sè tranquillo- nelle strade regnano silenzio e solitudine. Qualcuno corre da solo in direzione della villa comunque chiusa, anche i padroni dei cani girano intorno ai palazzi ma non si allontanano troppo dal condominio, i rari passanti sono reduci a loro volta dalla coda al supermercato e portano a casa la spesa. Sarà interessante, finita l’emergenza, verificare se e quanto é cresciuto il consumo di valeriana, melatonina o ansiolitici. Farmaci che curano gli umani, quando la pet therapy non basta più.