Grandi applausi all’annuncio di Nicola Zingaretti, Presidente della Regione Lazio, che ‘coglie l’attimo’ per candidare Roma ad ospitare la nascitura Agenzia Europea per la ricerca biomedica e la gestione delle crisi sanitarie. Applausi bipartisan, in nome dell’indispensabile rilancio della Capitale. La prima a complimentasi per la proposta è la sindaca Raggi, fino a ieri e ancora oggi la più grande avversaria politica di Zingaretti (vedi al capitolo spazzatura e discarica di Monte Carnevale). Addirittura Giorgia Meloni, la leader di Fratelli d’Italia, il 17 settembre- ad annuncio ancora caldo di Ursula Von der Leynen, presidente della Commissione Europea- aveva a sua volta preannunciato una mozione alla Regione stessa e al Campidoglio, assicurando che il suo partito è pronto a dare contributo a sostegno della candidatura.Dal nostro municipio si uniscono i consiglieri del pd Daniela Cirulli e Lorenzo Marinone, dal municipio XI si complimenta Gianluca Lanzi.
A questo punto rischia di sembrare stonata la voce di una storica attivista del comitato Forlanini bene comune, che pure ci tiene a chiarire di non avere niente contro la proposta candidatura. Come possiamo essere sicuri -si chiede- che questa proposta non sia l’ennesimo modo per perdere tempo ed evitare di prendere decisioni vere? Da anni il comitato- oggi insospettito da questo improvviso risveglio del presidente della regione- chiede che il complesso, un tempo prestigioso edificio di valore monumentale, oltre che polo di eccellenza per le malattie polmonari, -sia restituito ai bisogni dei cittadini, così come da anni chiede la salvaguardia e il migliore utilizzo del complesso per servizi socio-sanitari ,l’ apertura del parco al pubblico,il restauro e la rivalutazione del museo anatomico, quest’ultimo un gioiello nel gioiello. Anche questa volta Zingaretti ha agito senza consultarci, si rammarica – questa proposta cade dall’alto e non è sostenuta da alcuna una progettualità complessiva sul futuro del Forlanini. Il comitato vorrebbe piuttosto che i fondi della programmazione europea siano messi immediatamente a disposizione per il restauro e il recupero del Forlanini e che venga presentato al più presto un progetto di fattibilità incentrato sull’uso socio-sanitario. Non per essere pessimisti, ma sembra proprio quello che una volta si chiamava un pio desiderio.