Undici cantieri per far (ri)vivere Villa Pamphilj
Raffaella Leone
Undici interventi, dodici se si considera la riqualificazione del verde, circa 16 milioni di euro complessivi stanziati, in parte grazie al Pnrr (11,500) in parte dai fondi giudilari,(3,500 ). cantieri da chiudere entro la fine del 2026 (almeno quelli legati al New generation eu) lavori di risistemazione di tutta la villa, fino al Casale di Giovio (già nel sedicesimo municipio) e alla parte meno ricca di statue e monumenti perchè la famiglia Pamphilj concepiva quella come una zona riservata alla caccia. E due chicche: la parte a sinistra per chi guarda dell’iconico Arco dei Quattro Venti sarà aperta al pubblico, in pratica sarà una terrazza sulla villa; e dal prossimo natale partirà un progetto innovativo nell’agrumeto grazie al patto di collborazione fiirmato con il Consorzio del Casale dei cedrati, con laboratori, visite guidate possibilità di scambiarsi le piante , produzione di verdure a chilometro zero per la caffetteria del Casale. Il tutto per restituire a Villa- i monteverdini la chiamano semplicemente così- il senso e il fine per cui è nata: uno spazio da godere, immerso nella natura e nella storia, allora riservato a nobili e privilegiati, oggi aperto a tutti.
C’erano quasi tutti i rappresentanti degli enti coinvolti, alla presentazione di questo grande progetto e il luogo non è stato scelto a caso: il Casale dei Cedrati è un esempio riuscito della collaborazione tra pubblico e privato, e anche se la rinascita di Villa Pamphilj è affidata all’intervento pubblico (a parte la messa a coltura dei terreni che si gioverà dei contributi del Consorzio Casale dei Cedrati, tutte le indicazioni sono sul sito del Consorzio) , il Casale ha fatto in un certo senso da apripista e da esempio di come la pressione e la vigilanza dei cittadini possano stimolare ‘dal basso’ le istituzioni, non solo quelle di prossimità. Cita il patto di collaborazione anche l’assessora all’ambiente Sabrina Alfonsi, soddisfatta che i primi interventi di riqualificazione del verde in Villa siano già partiti, anche se davvero non si può dire che siano stati accolti con entusiasmo, visto che per esempio i grandi e ombrosi ippocastani del Casino Algardi sono stati sostituiti da piccole e stente pawlonie che hanno il solo merito di non aver bisogno di innaffiature frequenti.
Con i suoi 184 ettari di estensione Villa Pamphilj è il più grande dei parchi storici romani, un bene che è -e va -tutelato per il valore paesaggistico, monumentale, architettonico, culturale, storico; il restauro anche solo di una piccola parte o di un monumento chiama in campo una miriade di enti e dipartimenti, a cominciare ovviamente dalla Sovritendenza. Impossibile dar conto per esteso dei vari intereventi illustrati con passione, competenza e i necessari riferimenti tecnici dai vari relatori, a cominciare dal sovrintendente capitolino ai beni culturali Claudio Parisi Presicce: una lezione di storia che ha messo in luce gli aspetti innovativi di Villa Pamphilj rispetto agli standard dell’epoca. Sintetizzando al massimo anche le slide del municipio, gli undici cantieri- (lavori strutturali e/o di restauro conservativo) – alcuni già avviati, altri previsti entro il 2025- riguardano l’Arco dei quattro venti, le Serre monumentali ottocentesche (una di queste diventerà un giardino d’inverno), Villa Vecchia (prevista la riapertura al pubblico dell’area museale), l’Esedra del teatro e il Ninfeo dei tritoni, la Legnara (spazio destinato a piccolo auditorium, proiezioni, mostre e eventi culturali), il Villino Corsini (ristrutturazione e restauro conservativo delle facciate), Fontana della Cascata e del Giglio (ripristino degli impianti idrici e trattamento delle acque reflue, illuminazione ), Fontana del Cupido (restauro conservativo e storico-stilistico),Casale di Giovio (il piano terra potrebbe ospitare i reperti archeologici trovati in loco), Fontana di Venere (sostituzione delle statue gravemente danneggiate,illuminazione), Fontana della lumaca e della palomba (manutenzione straordinaria e restauro conservativo) Saranno infine curati i viali e vialetti della villa. La riqualificazione del verde merita un discorso a parte.Sono previsti interventi sia sulla storica pineta di Villa Pamphili che sulla lecceta situata a ovest del campo di cricket. In progetto la riproposizione delle antiche piantumazioni, la sistemazione delle siepi, compresa quella della Fontana del giglio e l’inserimento di nuovo arredo urbano. E un discorso a parte merita anche il progetto illustrato da Francesco Cochetti, presidente del Consorzio del Casale dei cedrati cui spetta il compito di vigilare e allo stesso tempo mettere in moto il patto di collaborazione. Patto che prevede oltre alla manutenzione, la rigenerazione del giardino ,la costituzione di una biblioteca degli agrumi , la riattivazione della produzione delle serre, con un progetto messo a punto con l’Orto Botanico, della durata di 9 anni.
Un lavoro enorme. Ben oltre la cura del verde tradizionale, nota il sindaco Gualtieri- Villa Pamphlj richiede interventi complessi-,spazi sociali, culturali, museali al’altezza dell’ unicità della villa e tali da animarla e farla vivere come un luogo pubblico integrato. Responsabilità dell’amministrazione è fare bene, aggiunge Gualtieri,responsabilità dei cittadini è fare propri questi spazi, costruire insieme un nuovo modello di cura delle ville storiche. Un modello che stiamo cercando di replicare nelle ville storiche romane, dice l’assessora all’ambiente Sabrina Alfonsi: ci sono stati interventi anche importanti nelle ville storiche, ma un pezzo qua e uno là, non vedevamo mai una villa completamente risistemata. Oggi, grazie ai fondi stanziati e al coinvolgimento del Terzo Settore nel patto di collaborazione che firmiamo, possiamo fare in modo che la risistemazione della villa resti a disposizione anche delle prossime generazioni. Ci saranno diversi cantieri, 348 alberi saranno sostituiti, di questi 147 sono sostituzioni, gli altri di nuove piantumazioni, arriviamo in anticipo , spiega la Alfonsi, a soddisfare la richiesta- l’obbligo, in verità- dell’Europa di piantare nuovi alberi. Raggiungeremo e superemo l’obiettivo di un milione di alberi all’interno della città metropolitana, promette l’assessora , dentro e appena fuori Roma sorgeranno 18 boschi ,il che comporta abbattimento delle polveri sottili , qualità dell’aria, e nel complesso una città più sostenibile. La villa deve essere un posto piacevole, ma che contenga anche servizi per la cittadinanza, allarga il discorso il presidente della Giunta municipale Tomassetti, oggi abbiamo la possibilità di discutere con le tante associazioni e comitati che spesso cercano luoghi per organizzare iniziative e/o cercano luoghi del territorio da destinare a determinati servizi. Ufficiale il ringraziamento di Tomassetti a Renato Midiri, presidente della commissione speciale del municipio per il Pnrr, inespresso ma partecipato il grazie di tutti i presenti all’assessora Gioia Farnocchia, che nella veste di moderatrice è riuscita a contenere in tempi ragionevoli un dibattito che si annunciava fluviale e a dare spazio anche alle osservazioni del pubblico: tutto bello, complimenti, ma entrare in Villa è difficile, quando non impossibile, per le persone con disabilità. Ce ne occuperemo, promette l’assessora.
La villa non sembra assediata dai cantieri, si passeggia, si gioca a calcio nel campo del cricket, i ragazzi del Manara si riuniscono in assemblea sotto gli alberi, un’inglesina si esercita in una disciplina sportiva decisamente non adatta agli sportivi della domenica. Insomma, un pomeriggio di ordinaria normalità.