Valle Galeria, “una piccola rivoluzione”. Il Consiglio di Stato dà al Tar tempi brevi per decidere nel merito
Forse non se lo aspettavano, sicuramente ci speravano quelli del comitato Valle Galeria libera: il Consiglio di Stato- supremo organo amministrativo- ha sconfessato il Tar che nell’aprile scorso aveva respinto l’istanza di sospensione dei lavori della progettata discarica di inerti (e fanghi) a Monte Carnevale, poco distante dalla ormai chiusa ma non meno ‘ammorbante’ Malagrotta.
Istanza respinta con motivazioni anche non fondate , come quella che i ricorrenti non avevano impugnato la Via (valutazione impatto ambientale, ndr) cosa in realtà fatta nel 2019, mi dice Emanuela Malmanus, del Comitato Valle Galeria libera, storica protagonista delle battaglie ambientaliste.
Certo il Consiglio di Stato non scrive la parola fine su un contenzioso che va avanti da anni. Ma “la bella novità è che lo stesso Consiglio fissa un termine di tempo per le verifiche e gli approfondimenti : il Tar ha tempi brevi per pronunciarsi nel merito per approfondire la questione del rischio idrogeologico della zona dove dovrebbe essere impiantata la nuova discarica, e ,considerati i tempi della giustizia- questa è già una piccola rivoluzione”, commenta Emanuela Malmanus. “Per noi Valle galeria libera non è solo uno slogan, è una necessità”.
Restano molte incognite-quella più immediata riguarda i lavori che sono già cominciati- e una certezza: non ci si può fermare. Per questo nel comunicato ufficiale del Comitato Valle Galeria libera si legge che “Insieme ai cittadini, Raggio Verde e tutti i sostenitori della raccolta fondi la Valle Galeria è riuscita ad ottenere un primo parziale risultato” ma la battaglia non è finita, ci sono le spese legali da sostenere. “Per raggiungere l’obiettivo abbiamo bisogno del sostegno di tutti, aiutaci anche TU facendo una donazione in base alle tue disponibilità!
Puoi farlo nei seguenti modi:
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E chissà, a sopresa questa annosa telenovela potrebbe avere un lieto fine.
Le foto che illustrano il testo sono tratte dalla pagina fb di Manu Malmanus