A Roma una grande piazza per il 25 Aprile
di Luisa Stendardi
Non c’è paragone con i numeri dell’anno scorso, quest’anno il corteo cittadino che ha sfilato da Largo Bompiani a porta S. Paolo era davvero imponente, circa 10.000 persone.
Tante le ragioni : dal 25 Settembre abbiamo un nuovo governo , molta destra e poco centro, abbiamo le dichiarazioni del presidente del Senato La Russa sull’attentato partigiano di Via Rasella , sulla parola antifascismo che, a suo dire, non sarebbe contemplata nella Costituzione repubblicana, l’anno scorso c’era ancora il timore della pandemia che ha tenuto molte persone lontane dalle piazze, c’era già la guerra in Europa, l’aggressione militare dell’Ucraina da parte della Russia di Putin, ma c’era anche la speranza che la diplomazia europea e internazionale potesse fermarla. Oggi, 25 Aprile 2023 il quadro è mutato e non in meglio: il Governo Meloni è in sella e c’è già stata la strage di migranti a Cutro, con i “carichi residuali” e lo stato di emergenza per gli sbarchi, con le ingiustificabili restrizioni all’attività delle ONG che salvano le vite in mare e sono costrette a sbarcare i migranti nei porti più lontani. Oggi ,la guerra continua e la diplomazia tace e dal palco romano di Porta S.Paolo abbiamo ascoltato parole forti che non si sono fermate alla memoria della Resistenza, ma sono andate oltre , sono arrivate al presente e alla ricerca di una visione per il futuro.
Mentre ancora la coda del corteo doveva entrare nella piazza già gremita di tanta gente che l’attendeva , ha preso la parola Fabrizio De Sanctis, il presidente dell’ANPI provinciale di Roma che ,innanzi tutto , ha ricordato le duemila stragi nazifasciste avvenute in Italia, gli oltre 50.000 partigiani caduti,i 150 mila civili deportati, tra cui i cittadini ebrei vittime della violenza fascista . “ La libertà non si riceve in dono , ma si conquista …voglio ricordare l’importante azione partigiana dei GAP del Partito Comunista a Via Rasella il 23 Marzo del 1944” contro un battaglione delle forze d’occupazione tedesche, formato da reclute dell’Alto Adige e non da innocui pensionati, suonatori di banda ,come ha recentemente affermato il Presidente del Senato La Russa, che , secondo De Sanctis, potrà mettere tutti d’accordo con le sue dimissioni dalla seconda carica della Repubblica. Segue il ringraziamento al sindaco di Roma Roberto Gualtieri che ha accolto “ le nostre richieste per intitolare quattro strade di Roma a quattro partigiani e per l’apposizione di una targa commemorativa dell’attentato a via Rasella”.
Gualtieri, scusandosi per la poca voce, parlerà subito dopo , ricordando il valore della Costituzione nata dalla Resistenza: “ lo Stato italiano deve investire nel welfare, nella sanità, nella scuola perchè questo è lo stato antifascista. La festa della Liberazione è la festa di tutti “e nessuno può metterne in discussione l’importanza di questa data per la riconquistata libertà degli italiani.
L’intervento del segretario della CGIL Maurizio Landini è tutto incentrato sull’antifascismo , come parola d’ordine “La Costituzione è stata scritta dalle culture del nostro paese che erano tutte antifasciste e voglio ricordare che è vietata dalla nostra Carta fondamentale la ricostituzione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista” A tutt’oggi però, nonostante il recente assalto squadrista alla sede della Cgil,del 9 ottobre 2021, sono stati condannati gli autori materiali della devastazione , ma non sono ancora state sciolte le organizzazioni che si richiamano al fascismo ., come Forza Nuova . E questo è un fatto. Landini si pronuncia contro l’ipotesi di cambiare la Costituzione nel senso del presidenzialismo e di introdurre in Italia l’autonomia differenziata delle Regioni che porterebbe ad un inasprimento delle diseguaglianze nel campo del diritto alla salute , all’istruzione, con effetti disastrosi per la privatizzazione dei servizi. Per il futuro prossimo , in previsione della ricorrenza del primo maggio, annuncia tre mobilitazioni unitarie, con CISL e UIL il 6 Maggio a Bologna, il 13 maggio Milano e il 20 a Napoli, anche per i lavoratori del Lazio, contro le politiche economiche di questo Governo.” Vogliamo cambiare il paese” che significa difendere la Costituzione, contro la precarietà del lavoro, i tagli alla sanità,per la dignità del reddito.
Tutti i relatori ricevono grandi applausi, fino alla fine della manifestazione la piazza è piena in questa bella giornata di sole.