Arriverà anche la luce nel parco dei Quattro Venti

Raffaella Leone

Chiuso al calar del sole e riaperto alle prime luci del giorno, a orari che ovviamente cambieranno seguendo le stagioni: da domenica 3 novembre è cominciata una nuova vita per il parco dei Quattro Venti e, si spera, per chi vi abita vicino e da tempo vuole farla finita con rumori e schiamazzi notturni molto frequenti, se non abituali, nella zona. Merito di Serena D’Ulisse- una ‘normale cittadina che ama il territorio in cui vive’, si definisce, come per togliere ogni alone di eccezionalità all’impresa comunque fuori dal comune che ha realizzato:ha ottenuto in affido una parte del parco. Ma un pò di merito va riconosciuto anche agli amministratori del Municipio XII che pochi giorni dopo aver ‘ereditato’ dal Comune il parchetto hanno proceduto al primo affido di area verde nel nostro quartiere. Per l’esattezza Serena e il gruppo di volontari che la affianca sono affidatari di due aree verdi, 4 Venti e il giardino di Largo Oriani. Si occuperanno della pulizia, del decoro e anche della sicurezza , punto quest’ultimo non poco scottante. La buona e assolutamente nuova notizia è che il parco sarà illuminato.

L’area che Serena e il suo gruppo hanno in affido comprende la zona degli impianti sportivi e la parte dei giochi per i più piccoli dove già i volontari hanno lasciato il segno, comprando e montando di tasca propria i teloni scuri di protezione dal sole. Un lavoro da completare, ma la priorità, anche per la combattiva Serena, è l’illuminazione del parco. I fondi ci sono, sta al municipio decidere e dare il via al più presto a questo intervento indispensabile a garantire la sicurezza dei tanti-nonni, mamme, bambini e ragazzi- che nel parchetto dei 4 Venti cercano riposo, distrazione o semplicemente un momento di tranquillità.

E’ noto che soprattutto d’estate le panchine e la zona accanto alla stazione diventavano rifugio per i senza fissa dimora, tanto che all’iter che ha portato all’affido, hanno partecipato anche i volontari del SOS per le emergenze sociali. A tutti i clochards del parco è stata proposta una soluzione alternativa, tutti hanno rifiutato, il Municipio sta cercando di venire a capo del problema, per ora cancello e catene funzionano da deterrente. D’altra parte anche quello che si vede intorno all’area cani spesso è altrettanto inquietante, soprattutto a causa di comportamenti scorretti dei proprietari degli animali: succede che sciolgano il guinzaglio sul grande spiazzo, lasciando gli animali liberi di correre accanto ai bambini che giocano, o di attraversare il Viale creando non pochi pericoli per la circolazione delle auto.

Serena ha tre figli piccoli e un cane, ha cominciato come tecnico veterinario e oggi gestisce un negozio ‘ecologico’ in senso lato, conosce ogni centimetro del parco, ha cominciato dal maggio scorso a tempestare di telefonate il Municipio. Ha un gruppo di volontari- ci sono anche ragazzi e giovani, dice soddisfatta- e fa appello alla responsabilità di ciascuno di noi nel prendersi cura del verde, bene tanto comune e prezioso quanto spesso trascurato. Non si può che rispondere al suo appello, e non solo idealmente: chi può si rimbocchi le maniche e dia un aiuto pratico. Per il bene di tutti.

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