Case famiglia, non é solo una questione di tariffe. Non passa la mozione del pd a via Fabiola
Ci ha provato, il pd del dodicesimo municipio, a far approvare direttamente nell’aula consiliare senza passare in commissione la mozione sulle case famiglia sostanzialmente tutta centrata sull’adeguamento delle tariffe, da inserire nella prossima manovra del bilancio capitolino e sulla richiesta di convocare” nel più breve tempo possibile un tavolo di coordinamento con tutti gli attori che si occupano di residenzialità ” . Scarto minimo di voti, ma la mozione non é passata: 7 no contro 6 sì.
Nel municipio dodici nel 2018 erano 11 le case famiglia, ne sono rimaste sei , quattro in zona Casaletto e due in zona Pisana. Come tutte le altre in città, lavorano con le coop e le associazioni che hanno vinto i relativi bandi, e ricevono fondi comunali in base alla tipologìa (residenziali, semiresidenziali ecc) e in base a quanti minori vi sono ospitati.
Assenti perchè chiamati ad altri impegni ufficiali due consiglieri grillini e la presidente del municipio Crescimanno- a casa con la figlia malata- il dibattito comunque é vivace, centrato in parte sullo sportello di segretariato sociale, in pratica un primo aiuto per chi é in difficoltà. Non é affatto vero che é stato chiuso, smentiscono categoricamente dalla commissione politiche sociali; semplicemente é scaduto il bando precedente e si sta lavorando al nuovo bando.
Quanto alle case famiglia, anche la maggioranza a 5 stelle del municipio si dice favorevolissima ad aprire un tavolo di confronto- come chiede la mozione del pd- ma basato sui progetti- per esempio in merito all’inserimento dei minori che vi sono ospitati ( e che comunque devono lasciare la casa famiglia quando diventano maggiorenni)- basato sul monitoraggio dell’esistente ed eventualmente anche sul grado di soddisfazione per il lavoro svolto, aggiunge un esponente 5 stelle della commissione politiche sociali.
Forse il pd ripresenterà la mozione, questa volta in commissione, e forse – con i tempi della burocrazia- una volta approvata in Consiglio si convocherà il mega tavolo tra sindacati, centrali cooperative e municipi ,tavolo che il pd definisce di coordinamento e su cui in linea di massima tutti i gruppi in municipio si dicono d’accordo . E forse nessuno si chiederà se davvero serve e precisamente a che cosa un ennesimo tavolo di confronto/coordinamento .