Festa di compleanno per la Banca del tempo Longhena, che continua a sfidare le difficoltà
Raffaella Leone
Tutto ha il sapore della condivisione e del mescolarsi di culture e provenienze nel pomeriggio di festa organizzato per gli 11 anni della Banca del tempo Longhena, nella via omonima, difficile ma non impossibile da raggiungere con i mezzi pubblici. Tutto, tranne l’inimitabile danza orientale di Hyam Noor – salutata con un’ovazione- che ha concluso la prima parte della festa. Poi tutti giù, nel piccolo giardino, con le volontarie dall’associazione “Tempo di scambi APS” che organizza e gestisce le attività, con tanti ospiti, a guardare la targa scoperta per l’occasione, una piccola targa che certo non fà la prepotente rispetto alla sostanza, alle tante attività della banca.
“Scambiare, dare e ricevere saperi e conoscenze, questo facciamo. Non è una competizione, non ci importa chi arriva primo, ci importa sostare, che significa anche so stare, so partecipare e condividere”, mi dice Lucia Salvemini, la presidente dell’associazione Tempo di scambi di Longhena. “Direi che le banche del tempo sono per eccellenza l’espressione del territorio, non può esistere una banca del tempo che non sia legata al territorio, al luogo dove opera”
Nella home page della Longhena il tutto viene spiegato con degli esempi: ‘funziona da vera e propria banca, ma anziché basarsi sul denaro dà e incassa esclusivamente tempo. Come? Per esempio chi è un mago del computer, ma proprio non sa cucinare, potrebbe mettere a disposizione un tot di ore per insegnare informatica e in cambio ricevere altrettante ore in lezioni di cucina. Senza mettere mano al portafoglio. Ciascuno infatti ritira dalla propria banca le ore di cui vuole usufruire e, parallelamente, deposita le ore messe a disposizione. I correntisti possono così ricevere ed offrire qualunque tipo di servizio o sapere, il tutto valutato non in denaro, ma in una misura universale: il tempo. La banca del tempo crea cittadinanza attiva e rete su territorio. ‘
Ci si può scambiare tempo per attività musicali, spagnolo, inglese, francese, scrittura creativa,teatro,attività sportive, per elencare solo alcune delle attività dello sportello di questa banca così singolare. E il fiore all’occhiello della Longhena è l’insegnamento dell’italiano all* emograt* dal nord Africa, presenti in forze tra la piccola folla in giardino. Due di loro, Nadia e la figlia Safia, hanno preparato il cous cous – richiestissimo- e i deliziosi dolci che sfidano la glicemìa.”
Diventiamo consapevoli che ognuno di noi è una risorsa”, osserva Maria Luisa Petrucci, presidente onorario della sezione romana delle banche del tempo, cui tocca l’onore di scoprire la targa. Lei ha lavorato con Mariella Gramaglia, “madre” delle banche del tempo diffuse in Italia. E dà una informazione importante: il Campidoglio ha intenzione di far ripartire il progetto, a settembre/ottobre ci sarà un primo incontro, la decisione è stata presa all’unanimità, e di questi tempi conviene sottlinearlo.
Campidoglio a parte, nel nostro municipio è il presidente Tomassetti a sottolineare quanto sia importante creare un legame anche istituzionale con queste associazioni del territorio. Lui abita alla Pisana , conosce la difficoltà di far crescere e radicare progetti di partecipazione e coinvolgimento.
Anche Tempo di scambi ha vissuto momenti difficili, si mantiene con il mercatino e qualche volta con l’autotassazione. Ma se davvero il Campidoglio rimetterà in moto le banche del tempo, qualcosa potrebbe cambiare.