In ritardo ma si riparte. Festa a Largo Oriani, tristezza dietro il cancello chiuso della Artom
Le bambine e i bambini della Bixio aspettano il turno per entrare e non stanno fermi un attimo. Si chiamano, si abbracciano come profughi scampati a un naufragio, si mettono in posa con gli ex compagni di banco (quest’anno solo posti singoli e distanziati), sprizzanio gioia e serenità. Quasi tutti hanno già la mascherina e non sembrano tristi all’idea di doverla tenere sul viso finchè saranno in classe.Orario ridotto come alla Crispi- appena girato l’angolo- ma la mensa funziona. Nel cortile, bimb* , genitori e docenti schierati in circolo e a debita distanza applaudono a questa ritardata ma tanto sospirata ripartenza scolastica.
C’è aria di festa a Largo Oriani, aria da primo giorno di scuola ‘nonostante tutto’ . I ragazzini della scuola media Crispi hanno curiosità che i genitori stavolta non possono soddisfare. Mamma, ma la ricreazione quest’anno dove la facciamo? ,chiede il ragazzino che evidentemente già conosce la scuola. Gli iscritti al primo anno intanto esplorano l’ingresso, impazienti di entrare anche loro ma agitati dal passaggio al secondo corso di studi.Per i genitori quel cancello finalmente aperto è un sollievo, anche se gli alunni/studenti resteranno a scuola per ora fino alle 13.
Lontano da largo Oriani, ma pur sempre nel quartiere, il cancello sbarrato della scuola Artom, con le foglie ancora zuppe di pioggia ammucchiate sulla soglia ,stride come un grido muto. Il ragazzo che deve consegnare un pacco suona più volte, poi se ne va scoraggiato. Tutto tace, dal Municipio nessuna indicazione, ai genitori degli alunni nessuna comunicazione. Forse ce lo meritiamo- commenta amara una mamma- adesso manca solo che ci dicano che la scuola non riapre per colpa nostra.