La panchina bianca di Piazza Scotti, ricordo e monito contro la strage sulle strade

Raffaella Leone

Una panchina bianca per ricordare Fabrizio, Francesco e tutte le vittime della strada. E’ istallata a Piazza Scotti, e non è solo un elemento di arredo urbano. E’ insieme la testimonianza di un dolore atroce e un appello ai giovani (soprattutto ma non solo ): amate la vita, state lontani da alcool e droghe, rispettate le norme sulla sicurezza stradale. Si è insistito molto su questo nella pur breve cerimonia a cui hanno partecipato il sindaco Roberto Gualtieri e il presidente del Municipio Tomassetti, il vescovo Paolo Ricciardi, ma anche chi lavora sul campo, gli operatori della polizia stradale che soprattutto nelle tarde notti dei week end in discoteca si trovano a controllare giovani che ‘si sentono invincibili , pensano: sì, capita, ma non capiterà a me’ . 91 finora i morti sulle strade, conteggia amaramente il vescovo Ricciardi aggiungendo nel ricordo anche il monteverdino trovato morto su una panchina di Piazza Scotti.

Cinzia Desiati, la mamma di Fabrizio, insieme al marito Antonio di Bitetto quella panchina l’ha fortemente voluta in ricordo del loro ragazzo nato e cresciuto nella piazza e intorno alla piazza. Il ricordo ora è diventato per lei una missione: far crescere una diversa cultura dell’educazione stradale, a cominciare dai piccoli gesti che sembrano insignificanti e invece sono potenzialmente mortali: schiacciare a tavoletta l’acceleratore nelle strade cittadine, lasciare la macchina in doppia fila ‘tanto ci metto un attimo’ non curandosi di impedire la visuale agli altri automobilisti, ignorare i cartelli che indicano i limiti di velocità da rispettare, lanciarsi in spericolate corse notturne nelle zone periferiche e non solo.

Non era alla guida Fabrizio, 21 anni, in quella sera di quasi cinque anni fa. Stava andando in discoteca a bordo di una macchina condotta da un neopatentato che guidava al triplo della velocità consentita. In discoteca non c’è mai arrivato. Da allora Cinzia si batte, con l’associazione Insieme per Fabrizio, perché a bordo delle auto sia istallato un etilometro, come è già in molti paesi europei ed extra europei. E perché i controlli siano più rigidi per i neopatentati.

A Roma le zone 30 aumenteranno e i controlli diventeranno più stringenti, anticipa il sindaco Gualtieri, ma , sottolinea, non è solo un problema di norme ,occorre un salto di qualità collettivo. Devono cambiare, e presto, la mentalità (includendo anche quelli in linea di principio favorevoli a zone 30 e allargamento dei marciapiedi, ‘ma non sotto casa mia’) , le regole, i comportamenti, se si vuole davvero fermare la strage che si consuma sulle strade.

C’è ancora luce quando Cinzia Desiati consegna alla capitana della squadra di calcio, il gioco che Fabrizio amava, la coppa della partita che ogni anno vede in campo la squadra degli amici di Fabrizio contro i volontari della Cri.

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