La Regione Lazio a confronto con le proposte del Comitato tutela Forlanini

di Luisa Stendardi, attivista del Coordinamento Comitati, Associazioni e Cittadini per il Forlanini Bene Comune

Qualche giorno fa il Comitato tutela Forlanini, sostenitore del progetto alternativo alla cessione del Forlanini al Bambin Gesù, si è riunito per annunciare che la richiesta di audizione alla Regione Lazio sulle linee fondamentali del progetto , è stata inoltrata da parte del Comitato agli uffici competenti e che, per le vie brevi , è stata comunicato , come periodo indicativo di discussione, il prossimo mese di Ottobre. C’era soddisfazione tra i presenti alla riunione per la possibilità concreta di far conoscere ai gruppi consiliari regionali il progetto, sul quale hanno lavorato il prof. Fatarella e il Prof. Martelli con la partecipazione e il sostegno attivo di tutto il Comitato. La proposta alternativa , è stata già presentata al Governo , al Ministro della Sanità , al Presidente Rocca ed ora, in tempi brevi, a quanto sembra ,potrà essere conosciuta in audizione dai gruppi consiliari.

Il Prof. Fatarella ha ribadito i punti di forza del progetto alternativo che investono diversi aspetti: a) la possibilità di “riqualificare un’area del complesso monumentale trasformandola in un centro interuniversitario , l’Università del Meditterraneo- Piano Mattei”,b)il rilancio di un polo sanitario pubblico formato da S. Camillo, Spallanzani, Forlanini per “l’integrazione tra l’attività accademica e la pratica ospedaliera” c) la sostenibilità dell’aspetto finanziario “il budget stimato per il progetto includerà le spese per la ristrutturazione delle infrastrutture , lo sviluppo dei programmi accademici, nonché le attività di promozione . Il totale è quello già previsto dall’Inail per la ristrutturazione del complesso”. A proposito dei fondi Inail , la dott.ssa Perri ha evidenziato che ,nell’ipotesi del Bambin Gesù, questi andrebbero a finanziare ,di fatto, una struttura della sanità privata che gode ,tra l’altro, di immunità particolari dovute all’extraterritorialità dei beni ecclesiastici, mentre nel progetto alternativo sarebbero utilizzati anche per realizzare centri di riabilitazione, nel pieno rispetto delle finalità proprie dell’Istituto per gli infortuni sul lavoro.

Il Comitato Tutela Forlanini non è l’unico Comitato cittadino che si è formato in difesa di questo bene pubblico , che dal tempo della sua dismissione come ospedale, nel lontano 2008, non ha trovato fino ad oggi una concreta possibilità di utilizzo nell’ambito della sua naturale e storica vocazione socio- sanitaria. Questo è il caso in cui , mentre la classe politica . nel suo complesso, si è dimostrata inerte e inefficace , la cittadinanza nelle sue libere articolazioni: associazioni, comitati, anche sindacati, ha dimostrato e dimostra ancora tutta la sua vitalità.

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