Demografia: 2020 terribile, è come fosse scomparsa Bologna
dal sito FIRSTonline
Secondo l’Istat, l’anno scorso la popolazione residente in Italia è diminuita di oltre 400mila unità – Record negativo per le nascite – Mai così tanti morti dal secondo dopoguerra
In Italia, nel 2020, è scomparsa una fetta di popolazione equivalente agli abitanti di Bologna. Lo certifica l’Istat, che giovedì ha pubblicato l’ultimo Rapporto sulla popolazione residente. Stando all’analisi, il 31 dicembre dell’anno scorso vivevano nel nostro Paese 59.236.213 persone, ossia lo 0,7% in meno rispetto alla fine del 2019. La percentuale impressiona molto meno del numero che nasconde: nel giro di 12 mesi, dall’Italia sono scomparsi 405.275 individui.
Di per sé, il calo demografico non è una novità: si tratta di una tendenza in corso ormai da anni. Sui numeri del 2020, tuttavia, ha pesato in modo particolare la pandemia, che ha provocato un record negativo sia sul fronte delle nascite (405mila, -16mila rispetto al 2019, e quest’anno andrà ancora peggio) sia su quello dei decessi (740mila, massimo storico dal secondo dopoguerra), aggravando la dinamica naturale negativa che caratterizza il nostro Paese. Il deficit di nascite rispetto ai decessi è tutto dovuto alla popolazione di cittadinanza italiana (-386 mila), mentre per la popolazione straniera il saldo naturale resta positivo (+50.584).
Se non si tiene conto delle migrazioni ma solo del saldo naturale, ossia della sostituzione fra nati e morti, il dato del 2020 è negativo di 335 mila unità. A partire dall’Unità d’Italia, solo una volta si è registrata una differenza peggiore: era il 1918, quando l’epidemia di influenza spagnola causò quasi la metà degli 1,3 milioni di morti registrati nell’anno, per un saldo negativo di 648mila unità.
L’anno scorso il calo della popolazione residente ha interessato tutte le regioni, soprattutto quelle meridionali e le isole. I cali maggiori si sono osservati in Molise (-2,1%), Calabria (-1,8%), Campania (-1,5%) e Sardegna (-1,3%). Alla fine, comunque, la distribuzione territoriale della popolazione è rimasta pressoché immutata rispetto al censimento del 2019: il 46,3% al Nord, il 19,8% al Centro e il 33,8% al Sud e nelle Isole. Inoltre, più del 50% dei residenti è concentrato in 5 regioni: Lombardia, Veneto, Lazio, Campania e Sicilia.