Orticoltura comunitaria, un progetto ‘per promuovere il ritorno alla vita sociale in comune’
Raffaella Leone
L’idea è notevole – e lodevole- tanto più in tempi di depressione post covid: coltivare un appezzamento di terreno per realizzare un orto urbano. ” L’intento è- recita la locandina su facebook- promuovere il ritorno alla vita sociale in comune coltivando anche per la propria sussistenza alimentare”. E sono in molti a ritrovarsi davanti alla sede de La Tela, a piazza della Trasfigurazione. Incuriositi dall’argomento della riunione, e forse anche dalla possibilità di passare un paio d’ore a parlare di altro, fuori da questa atmosfera opprimente di guerra alle porte. Non tutti esperti di coltivazioni, non tutti proprietari di appezzamenti di terreno in ambito comunale, ma tutti determinati a far camminare il progetto, non nuovo in sè- un orto urbano è già previsto anche nel parchetto Federico Caffè davanti alla stazione Quattro Venti, ma ci vorrà tempo perchè la terra che c’è ora non è adatta alle coltivazioni e andrà sostituita- ma in questo caso l’accento cade sulla ‘orticoltura comunitaria’. Sempre la locandina annuncia che ‘saranno esposti gli accordi già presi per la locazione di Terreni Urbani e le tecniche di coltivazione da intraprendere….’.Dei contenuti e delle conclusioni dell’incontro la cronista non è in grado di riferire perchè la maggioranza dei presenti esercitando ovviamente un proprio sacrosanto diritto, si è opposta alla presenza di un’osservatrice non interessata all’argomento in discussione. Dopo una animata – e anche animosa da parte della cronista- discussione, si è giunti alla conclusione che esiste anche il diritto di cronaca, e a quello di devono queste righe.
Nel frattempo è diventato chiaro che la gloriosa stanzetta de La Tela non poteva contenere tutti i presenti- tra questi anche diversi giovani- e gli interessati hanno trovato ospitalità nell’attigua parrocchia. ‘Cercheranno e troveranno un interlocutore istituzionale’, mi dice Roberta autorizzandomi a pubblicare la sua foto. Lei vorrebbe far rivivere una tradizione di famiglia, ma sa che non è facile ‘dipende se il terreno da coltivare è vicino o se è facilmente raggiungibile con gli autobus, se ci si può trasportare agevolmente il materiale necessario alle coltivazioni, insomma ci sono tanti fattori da considerare’. Che sia orticoltura comunitaria o no.