Un accorpamento che non si deve fare. La battaglia dell’IC Carlo Forlanini e della scuola Crivelli

Raffaella Leone

Il rischio dell’accorpamento dell’Istituto Comprensivo Carlo Forlanini-ufficialmente Piazza Forlanini- con l’Ic ‘Via Crivelli’ , per tutti familiarmente Scuola Crivelli incombe sulle due scuole strategicamente poste sul confine tra Monteverde vecchio e nuovo. Per la burocrazia è un dimensionamento. Il Comune non lo vuole. Nemmeno il Municipio XII lo vuole. Meno che mai lo vogliono docenti e personale Ata, inflessibili nell’opporsi a questa ‘richiesta’ della Regione Lazio di cui francamente non si capisce la logica, e non solo quella educativa. E’ attiva una raccolta di firme online e di persona- negozi e commercianti della zona partecipano senza esitazioni- un’assemblea comune di genitori e docenti ha bocciato radicalmente questo progetto, prof e ausiliari delle due scuole si stanno organizzando per un eventuale presidio sotto la Regione ( cui spetta l’ultima parola). Intanto l’ingresso della scuola Forlanini è tappezzato di striscioni e manifesti. Il rischio incombe, concreto e vicinissimo, sulle due scuole. Al momento l’unica certezza è che l’anno scolastico in corso potrà concludersi regolarmente. Sul domani regna il buio , mentre gli open day delle due scuole, programmati rispettivamente per i 23 e 30 novembre, aspettano una risposta che comunque deve arrivare entro fine novembre. Deve, o meglio dovrebbe, visto che la burocrazia ha tempi che sfuggono alla comprensione umana e la stessa Regione non vive un momento sereno.

Tutto nasce dal fatto che la manovra di bilancio per ridurre i costi ha ridisegnato la rete scolastica e fissato a 900 iscritti il numero minimo di alunni per garantire l’ autonomia scolastica di ciascun istituto, 1200 il numero massimo. 23 gli istituti interessati nella regione, 13 nell’area di Roma Capitale coinvolti in un folle balletto burocratico. Gli istituti interessati dovrebbero far pervenire la ‘proposta di dimensionamento’ a Roma Capitale, che a sua volta la trasmette al Comune che infine la gira ai Municipi, da cui parte poi il percorso inverso che si conclude all’URS, l’ufficio scolastico regionale che decide chi si salva e chi no.

Il primo paradosso che salta agli occhi è che gli IC Forlanini Crivelli se accorpati formerebbero un istituto monstre di 1400 iscritti, fuori da tutti i parametri. Ma ovviamente non c’è solo questo. C’è la continuità didattica e insieme la diversità didattica che finirebbero annullate. Le due scuole hanno utenze diverse e programmi diversi, hanno avviato e stanno realizzando progetti alternativi – alcuni finanziati con fondi PNRR- che l’accorpamento renderebbe impossibili. Una sola dirigenza, una sola direzione generale, una sola graduatoria, il personale Ata dimezzato: in sostanza una scuola uniformata , senza spunti innovativi, senza l’attenzione particolare per esempio ai piccoli alunni stranieri che siedono tra i banchi e magari non conoscono l’italiano. L’impostazione di scuola inclusiva, a cui lo staff dirigenziale dell’IC Forlanini tiene molto (al punto di aver sacrificato altri spazi dell’edificio per salvare laboratori e altre attività exstra scolastiche) e che sta dando buoni frutti grazie soprattutto ai docenti giovani, diventerebbe impraticabile. E non è finita: nella (malaugurata, ndr) ipotesi che il Bambino Gesù arrivi nel quartiere, una delle due scuole dovrebbe aprire le iscrizioni già sature ai figli dei dipendenti dell’ospedale del Vaticano.

Andrea Cordisco, presidente del Consiglio di Istituto dell’IC Crivelli, commenta : “I genitori dei due istituti si dichiarano contrari a questo dimensionamento apparentemente giustificato da ottimizzazione dei costi per denatalità ma che, di fatto, è solo il modo di far digerire alle realtà locali gli ennesimi tagli fatti all’istruzione pubblica.
Tali interventi sappiamo già dove portano guardando alla sanità: un peggiore servizio pubblico e una tendenza a favorire i finanziamenti privati con le assicurazioni sanitarie, in parallelo ci sarà un peggioramento della formazione pubblica e una tendenza a dover ricorrere alle scuole private”

Tante le ragioni per dire no, dunque, tutte messe per iscritto e inviate al Comune; anche il Municipio si è mobilitato e ha dato una grossa mano. Purtroppo questo non basta alla vorace burocrazia: Comune e Municipio sono tenuti a presentare proposte alternative di tagli, a indicare un altro modo per recuperare i soldi che si risparmierebbero con l’accorpamento delle due scuole. Per ora si sa, grazie al municipio, che nella lista presentata dal Comune le due scuole Piazza Forlanini e di via Crivelli non ci sono. Si sa anche, per certo, che i docenti e il personale, scolastico e non, delle due scuole non hanno intenzione di mollare. Ne va della crescita non solo educativa del nostro territorio.

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