“Congedate il soldato Borrell, sull’Ucraina sono state raccontate fandonie”.

da Reti di pace l’impietoso editoriale di Analisi Difesa nell’articolo di Gianandrea Gaiani del 17 luglio. il testo completo è al link https://www.analisidifesa.it/2024/09/congedate-il-soldato-borrell/

Legittimo che i leader ucraini puntino a coinvolgere maggiormente UE e NATO nel conflitto per evitare di uscirne sconfitti ma è paradossale che Borrell sia apparso ancora una volta più incline a sostenere gli interessi ucraini che quelli degli europei, con un’autoreferenzialità che mal si addice al numero 2 della Commissione.

In questo modo l’Alto Rappresentante ha esacerbato le divisioni interne alla UE invece di tentare di ridimensionarle.

Le pressioni costanti di Borrell, come quelle di Ursula von der Leyen e di Lens Stoltenberg, tese ad innalzare il livello di coinvolgimento di NATO e UE, stanno provocando fratture sempre più evidenti nei due organismi sovranazionali composti peraltro quasi dalle stesse nazioni. Ciò significa che le spaccature evidenti nella UE sono le stesse che riguardano, con meno visibilità mediatica, la NATO.

Ursula von der Leyen, responsabile non unica del disastro economico ed energetico europeo, continua a ripetere che “l’Ucraina deve vincere” la guerra ma è difficile attribuire ancora un minimo di credito alle sue parole. Si tratta della stessa persona che per oltre due anni ha ripetuto (accompagnata da tutti i suoi commissari e da molti leader politici in Italia e in Europa) che le nostre sanzioni avrebbero messo in ginocchio la Russia (la cui economia quest’anno cresce quasi del 4 per cento), che i militari russi rubavano le schede elettroniche da lavatrici e frigoriferi ucraini per utilizzarle nei loro armamenti, che avremmo donato a Kiev un milione di proiettili d’artiglieria in un anno (slogan che ricorda gli “otto milioni di baionette”) oltre a molte altre corbellerie di guerra che sarebbe davvero lunghissimo elencare qui e che nessun fact-checker ha mai evidenziato.

Se la UE vuole davvero combattere le fake-news dovrebbe censurare in blocco i suoi vertici per le fandonie che hanno raccontato e continuano a raccontare invece di far cancellare post dai social.

Gianandrea Gaiani

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *