Via Ozanam: chiuso il Centro Vaccinale,Monteverde perde un altro presidio sanitario pubblico
di Emilia Galtieri
Del Centro Vaccinale di Via Ozanam 126 è rimasta solo la targa esterna. È stato chiuso in tutta fretta il 29 maggio dalla ASL Roma3 senza informare l’utenza : non un avviso , non un’indicazione su dove rivolgersi per le prestazioni . Solo un cancello serrato.
Se si prova a chiamare l’URP ( Ufficio per le Relazioni con il Pubblico) della ASL, si scopre che non sono stati informati della chiusura, danno solo un numero verde per prendere un appuntamento.
I locali ATER di Via Ozanam sono stati un pezzo importante della storia di Monteverde, da sede dell’ONMI di un secolo fa, a spazio conquistato dalle donne negli anni ‘ 70 come Consultorio, per poi divenire Centro Vaccinale sino ad un mese fa. Il Centro era uno dei 2 operanti a Roma per le vaccinazioni internazionali, attivo per i test di Mantoux ( TBC) con screening nelle scuole e riferimento per i numerosi anziani del territorio per le vaccinazioni antinfluenzali.
Importante è stato il suo ruolo durante la pandemia. Un altro importante presidio sanitario territoriale pubblico , in un quartiere con il 75% della popolazione del XII Municipio “ semplicemente” non c’è più! Contro questa inspiegabile e non spiegata decisione, si è svolto un presidio di protesta davanti all’ormai ex struttura, con la partecipazione di venti tra comitati, associazioni locali e sindacato cgil. E’ intervenuto anche Elio Tomassetti, il presidente del municipio XII, che ha promesso l’impegno del municipio con Asl, Comune e Regione per la riapertura del centro.
Tutti hanno espresso la volontà di proseguire la mobilitazione contro il depauperamento dei servizi sanitari pubblici di questo territorio, iniziato da tempo con la chiusura del Forlanini. È ormai chiaro che occorre invertire il modello in base al quale si parte dalle disponibilità economiche ( sempre più ridotte) per determinare se e quali servizi sanitari erogare, per partire invece dai bisogni di salute della popolazione in base ai quali determinare i fondi. Ciò non per una qualche scelta ideologica, ma per l’attuazione dell’art 32 della Costituzione: “ la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo ed interesse della collettività”.